Verso la fine del III sec. d.C., l'imperatore Aureliano, che tanto debole non era (tanto da essere soprannominato "manu ad ferrum", cioè "mano alla spada"), fu costretto ad abbandonare quasi tutta la Romania, a causa delle paurose difficoltà nel mantenere il confine danubiano contro le spinte di molti popoli germanici, caucasici, iraniani, e chi più ne ha più ne metta.
Lo scontro di oggi (cronaca della partita di Magna Acies! a Naoniscon 2016) rappresenta una delle molte, marginali battaglie che si sono certamente susseguite nei pressi del Danubio tra il III e il IV sec. d.C., con un esercito romano, sempre più multietnico, impegnato allo spasimo nel debellare invasori, ex alleati o popoli che di lì a poco avrebbero fatto parte del medesimo esercito.
Da qualche parte, tra la Dacia e la Pannonia, una coalizione di tribù scende in campo e minaccia una volta di più il confine danubiano; sono circa 23.000 uomini in tutto tra Daci e vari poli germanici, per la maggior parte guerrieri a piedi e arcieri, ma con circa 2500 cavalieri.
I Romani rispondono con un esercito sulla carta numeroso (poco più di 19.000 uomini), ma che vede tra i suoi ranghi poche legioni scelte (circa 4000 uomini), molti ausiliari (circa 6000 uomini) e alcune bande guerriere di tribù federate (1500 uomini), più arcieri; buona la cavalleria (circa 3500 uomini), distinta in pesante, media e sagittarii.
Il campo di battaglia è una spianata di circa un chilometro e mezzo tra due colline boscose.
I barbari si presentano schierati già alle prime luci dell'alba: alla loro destra (sinistra nella foto, poichè ripesa dal lato romano), vicino alle paludi, una sottile copertura di cavalleria leggera, poi una grossa concentrazione di bande guerriere; al centro altre bande guerriere; alla loro sinistra le bande migliori, con i nobili appiedati; all'estrema sinistra (destra nella foto) tutta la cavalleria media:
Il governatore della Pannonia schiera le sue truppe di conseguenza.
Sulla sinistra (in alto nella foto) due alae sagittariorum (arcieri a cavallo), poi tutti gli auxilia, in doppia linea; al centro pone le bande guerriere federate; sulla destra, contro i nobili avversari, schiera le legioni, in doppia linea; infine, sulla destra (in basso nella foto) schiera la cavalleria pesante (davanti) e media (dietro):
I Romani rompono gli indugi, e le cavallerie avanzano rapidamente sulle ali: i sagittarii romani, sulla sinistra, vanno a colpire le meno numerose cavallerie leggere germaniche, mentre sulla destra la cavalleria pesante romana carica immediatamente la cavalleria nemica; anche le legioni si muovono in avanti, e i nobili daco - alamanni fanno altrettanto contro di loro, mentre il resto delle fanterie di entrambe le parti si muove con più cautela:
La cavalleria pesante romana, pure in inferiorità numerica, ha il compito di ammorbidire e stancare la pericolosa cavalleria germanica, mentre la cavalleria media romana (alle spalle, non inquadrata nella foto) attende di entrare in azione:
Dalla seguente panoramica (dal lato ovest) si possono capire gli sviluppi dello scontro.
In alto, la cavalleria pesante romana prosegue il confronto contro la cavalleria daco - alamanna; al centro, le elite germaniche sono ormai a contatto con le legioni mentre, più in basso, le altre fanterie avanzano lentamente, si guardano reciprocamente e controllano l'evolversi della situazione; in basso, gli arcieri a cavallo romani, più numerosi, hanno costretto alla fuga la cavalleria leggera germanica:
Sulla destra dello schieramento romano, la cavalleria pesante subisce ingenti perdite:
Al centro, le legioni subiscono anch'esse gravi perdite e faticano non poco a contenere l'impeto del primo attacco dei nobili daco - alamanni:
Dalla sinistra romana arrivano le uniche notizie davvero buone: i sagittarii hanno messo in fuga le cavallerie leggere germaniche, e sono padroni del campo:
La stessa fase della battaglia vista dal lato est:
Nella mezz'ora successiva, anche all'ala sinistra dellesercito romano (in basso nella foto) i due schieramenti giungono a contatto: le bande guerriere caricano in modo devastante la divsione di auxilia romani.
Poco riescono a fare gli arcieri a cavallo romani (in colonna, in basso sulla sinistra) che, fatti fuggire i loro nemici, sono ormai in grado di colpire alle spalle le bande guerriere avversarie.
Sull'ala destra romana (in alto a destra nella foto) la cavalleria germanica insegue ciò che resta della cavalleria pesante romana, ormai in fuga:
Il tremendo scontro tra bande e auxilia, sulla sinistra dello schieramento romano:
La cavalleria leggera romana che può ormai colpire le spalle dell'esercito daco - alamanno:
Nella mezz'ora successiva, l'evoluzione dello scontro è molto rapida e incerta.
Sulla destra romana (in alto nella foto) la cavalleria media (ancora fresca) entra in azione a attacca la cavalleria germanica, che era al disordinato inseguimento della cavalleria pesante romana; i cavalieri germanici, stanchi dallo scontro precedente, sono volti rapidamente in fuga.
Tutte le fanterie sono ormai a contatto: le legioni e gli ausiliari hanno subito gravi perdite dal primo attacco germanico, ma lo schieramento su due linee consente loro di sentire meno la fatica e, a poco a poco, di prendere il sopravvento.
Anche le divisioni centrali dei due eserciti sono ora a contatto, e il comandante romano deve entrare nella mischia per evitare al proprio centro di scoccombere contro le più numerose bande guerriere avversarie:
La cavalleria romana, sull'ala destra, volge in fuga la cavalleria germanica:
Le legioni, seppure decimate, premono contro i nobili daco - alamanni, sostenuti dal loro comandante nell'ultimo sforzo di resistere:
Anche il comandante romano entra nella mischia, al centro, esortando la sua debole divisione barbarica a resistere fino a che la battaglia sia vinta:
Sulla sinistra romana, gli auxilia combattono strenuamente contro la più numerosa divisione avversaria, colpita anche alle spalle dalle frecce dei sagittarii romani:
Ma, alla fine, la disciplina romana ha la meglio: la cavalleria germanica lascia definitivamente il campo, i nobili guerrieri daco - alamanni sono sopraffatti dalle legioni, le bande guerriere iniziano a subire gravi perdite dagli auxilia che, schierati su due linee, hanno sentito meno la fatica del combattimento. Dopo circa due ore di lotta incerta, l'esercito germanico accusa la stanchezza e cede a destra e a sinistra, mentre al centro i Romani, seppure inferiori, resistono:
Sulla destra romana, la cavalleria imperiale è padrona del campo:
Le legioni sconfiggono i nobili daco-alamanni:
Le bande guerriere nella morsa, tra auxilia e sagittarii:
L'esercito daco - alamanno in fuga:
Alla fine, "Roma ha vinto!", ma a caro prezzo.
Mentre la coalizione germanica ha perso circa 14.500 uomini (su 23.000), i Romani ne hanno persi 6000 (su 19.500), e la battaglia è stata a lungo incerta, perchè il primo attacco dei daco - alamanni è stato davvero devastante e l'esercito romano ha rischiato il crollo.
La possibilità di schierare su due linee rende l'esercito romano, a parità di punteggio e seppure in inferiorità numerica, leggermente favorito, ma la vittoria non è mai scontata, specie contro avversari di sicuro valore.
E adesso? Una bella birra, offerta dal vincitore, ovviamente!
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