mercoledì 15 dicembre 2010

L'esercito Goto in 1/72: la cavalleria

Ora bisogna cominciare con la cavalleria.
Non abbiamo, al riguardo, moltissime informazioni, ma sappiamo che l'esercito Goto disponeva sicuramente di una cavalleria "pesante", costituita dai nobili a cavallo.
Era probabilmente una cavalleria da impatto e ben armata, anche se non paragonabile a una cavalleria pesante catafratta.
Continuando con il "saccheggio" del kit della Miniart ho cercato di mettere insieme, per iniziare, i miei primi 9 cavalieri, per farci almeno 3 basette di cavalleria che considero "pesante" (anche se con alcune modifiche al ribasso nella tabella di gioco).
I modelli non sono eccezionali: c'è molto da pulire e, come anticipato, anche molto da lavorare sui fianchi dei cavalli e sulle gambe dei cavalieri per trovare una posizione accettabile in sella.

I pezzi pronti per la pittura
Il "primer" è vinavil scurito e diluito
La tecnica di pittura è quella già descritta per la fanteria con in più, in questo caso, la difficoltà di dipingere i cavalli, che necessitano di un trattamento simile ma un po' più accurato.

La tinta base dei cavalli
Cavalli rifiniti e tinta base dei cavalieri

Pezzi non facili, ma un risultato dignitoso, in questi casi, appaga ancora di più il nostro "narcisismo modellistico": partire sempre da una base ottimale è troppo facile!
I prossimi pezzi saranno una cavalleria "media", quindi spade e giavellotti.

Rifiniture non eccelse, ma discreto effetto complessivo
Se le superfici non sono ben scolpite i lavaggi non riescono mai bene
L'effetto chiaroscuro accentuato evidenzia tutto (anche gli errori!)

lunedì 6 dicembre 2010

Elmo romano del II sec. d.C. ritrovato in Cumbria (GB)

Guardate che meraviglia è stata ritrovata a Maggio 2010 da un anonimo  nelle campagne del sud della Cumbria (GB):






Si tratta di un elmo romano di cavalleria del modello c.d. da "Sport equestri". 
Secondo la descrizione contenuta nell'"Ars Tactica" di Arriano, i cavalieri romani erano soliti esercitarsi facendo vere e proprie prove "a fuoco", cioè lanciando davvero i loro giavellotti contro colleghi inseriti in una squadra avversaria.
Per evitare danni, usavano elmi a copertura integrale del viso, così come analoghe protezioni per i cavalli.
Di questi elmi, relativamente leggeri, ne sono stati ritrovati molti esempi un po' in tutto l'impero e questo è solo l'ultimo.
Risale probabilmente alla fine del I o al II sec. d.C. ed è di chiara ispirazione orientaleggiante, quindi poteva essere appartenuto a un cavaliere di qualche unità proveniente dalla Tracia, dalla Pannonia o dal Medio Oriente.
Se volete acquistarlo potevate farlo ma arrivate tardi: purtroppo Christie's lo ha venduto a un acquirente anonimo a circa 3.600.000 Dollari ... 

sabato 4 dicembre 2010

MA!: come "imbasetto" gli 1/72

Ho già scritto in altro articolo i motivi per i quali mi sto appassionando sempre di più all'1/72 e, dopo aver giocato a wargame in 15 e 6mm, ho iniziato a ragionare sui 20 mm per addattarli al mio regolamento.

Schermagliatori e opliti
Premetto che, per una serie di motivi, preferisco mantenere la basetta singola propria di WAB: valorizza il singolo pezzo, mi ricorda di più l'essenza del "giocare a soldatini", mi consente di poter variare regolamento, dimensioni delle basi e numero dei pezzi su ciascuna base.
Non mi piacciono troppo, invece, le "basi di movimento" (tipo WAB, per intenderci) perchè sono troppo visibili e, per quanto mi riguarda, le basi meno si vedono e meglio è.
Le basette dei miei pezzi in 1/72 sono fatte di cartoncino spesso (circa 1mm.) e sono cm.2x2 per i fanti e cm.2,5x4 per i cavalieri.

Fanteria pesante e media e schermagliatori
Allora come fare, dato che anche in Magna Acies! gli scontri avvemgono tra "basette", e non tra singoli pezzi?
Con gli amici ho escogitato un espediente semplice e efficace: basi di acetato trasparente di cm. 8x4 per tutti (fanteria, cavalleria, schermagliatori), su cui i singoli pezzi vengono temporaneamente fissati con una pallina di "Patafix" (la pasta appiccicosa della UHU che si trova nelle cartolerie).
Il sistema funziona bene; ha il pregio di essere estremamente flessibile e di essere anche esteticamente appagante, dato che da lontano i pezzi sembrano avere basette singole; quando i pezzi cambiano "terreno", inoltre, la base trasparente "invade" meno rispetto a quelle normali, che non sono tanto belle in caso, ad esempio, di pezzi imbasettati su prato che muovono su strada o su sabbia.

Cavalleria media
Il numero di pezzi da applicare su ogni base trasparente non è molto importante; io, per mia convenzione, metto un numero di soldatini corrispondente al doppio del morale per le fanterie e corrispondente al morale per le cavallerie; quindi 8 pezzi di fanteria pesante, 6 di bande guerriere, 2 di schermagliatori, 3 di cavalleria media, 2 di cavalleria leggera e così via.
In questo modo si ha un minimo di effetto "massa" senza dover dipingere un numero spropositato di soldatini.

Bande guerriere vicine al nemico

giovedì 2 dicembre 2010

L'esercito Goto in 1/72: la pittura della fanteria

Per prima cosa ho dovuto ordinare un discreto quantitativo di scatole della Miniart "Germanic warriors".
Questa necessità è derivata dal fatto che ogni confezione contiene, oltre a 16 cavalieri, solo 20 fanti in 5 pose; poichè in "Magna Acies!" 20 mm. ogni base di "Bande Guerriere" prevede 6 miniature, per avere almeno 20 basi ho dovuto ordinare 6 scatole, con l'intento di dipingere complessivamente 120 soldatini; spesa complessiva: circa 50 Euro. 

I pezzi mi sono arrivati in fretta, giusto in tempo perchè io potessi portarli con me in Afghanistan!
Come il buon wargamer (ahilui!) sa, ogni "barbaro" dovrebbe essere diverso dall'altro; usare colori diversi per ogni soldatino sarebbe follia, quindi mi sono basato su una "tavolozza" di 4 differenti colori per le tuniche e altri 4 differenti colori per pantaloni e mantelli.
Le altre differenze sono lasciate ai colori delle armi e degli scudi.
I toni per le tuniche sono chiari e pastello, gli altri più scuri e cupi.
Per andare veloce, ho usato la seguente tecnica: 
  • colori di base (escluso incarnato, barba e capelli);
  • lavaggio con mix di patina nera e brown Vallejo su tutto tranne le tuniche;
  • lavaggio con patina Vallejo mescolata a pochissimo colore di base e tanta vernice opaca Vallejo (per aumentare la scorrevolezza) sulle tuniche;
  • colore di base incarnato;
  • lavaggio incarnato con mix patina brown/colore marrone rossiccio/vernice opaca;
  • colore barba e capelli;
  • lavaggio barba e capelli (!) con patina brown;
  • lumeggiatura incarnato.
Il procedimento è veloce e mi consente di ottenere degli effetti chiaroscuro molto forti; qualche volta sulle tuniche ho forse esagerato un po', ma l'effetto complessivo di massa non è poi male.
E' ovvio che, se dovessi dipingere 5 soldatini invece che 120, userei una tecnica un po' più raffinata!
Per contrastare le pieghe delle tuniche, avevo provato anche a usare, in luogo delle patine, gli inchiostri della Vallejo per il "fantasy", che sono opachi e vanno molto bene; hanno però il difetto di creare toni molto accesi, che vanno bene appunto per il "fantasy" ma che mi lasciano un po' perplesso sullo "storico".
Ho dipinto insieme tutti i soldatini nella stessa posizione (20 alla volta), il che velocizza la procedura perchè si appoggia il pennello sempre negli stessi punti.

 








 











Come vedete, le basette non sono ancora dipinte; ciò dipende dal fatto che ho dimenticato a casa i miei vecchi pennellini piatti che uso per queste cose e qui in Afghanistan non c'è molto in fatto di strumenti per modellismo e bricolage ...
Finite le bande guerriere, sarà poi la volta di cavalleria e tiratori, ma questa sarà forse un'altra storia!