venerdì 15 luglio 2016

La battaglia del Krak dei Cavalieri

Nella suggestiva cornice della pianura sottostante un maestoso castello crociato, che idealmente ci ricorda lo splendido Krak des Chevaliers in Siria,  ieri sera si è svolto un bello scontro a Magna Acies! tra Crociati e Arabi.
Solo dopo, a fine partita, abbiamo saputo dei fatti di Nizza, ma lasciamo perdere, questo è gioco, per fortuna ... 

Due eserciti (da 150 punti) con caratteristiche molto diverse.
Per l'Arabo quasi tutta cavalleria: 6000 cavalieri pesanti curdi e arabi schierati al centro, 5500 arcieri a cavallo arabi all'ala sinistra, 2500 cavalieri leggeri curdi e 1000 cavalieri arabi schierati a destra, solo un paio di migliaia miliziani e altrettanti fanti schierati in seconda linea.
Per il Crociato esercito più variegato: 2500 Cavalieri degli Ordini schierati al centro, 2000 Turcopoli all'ala sinistra, 1000 cavalieri crociati all'ala destra; distribuiti in seconda linea, pronti a sostenere le cavallerie, 6000 uomini d'arme appiedati, 3000 miliziani con archi e 1500 balestrieri; le fanterie, inoltre, hanno un loro Comandante.
Ecco le foto del bellissimo campo di battaglia (complimenti Gianni!) e delle forze in campo:






 

I Crociati avanzano velocemente verso le linee arabe, con i Cavalieri degli Ordini che puntano verso il centro, contro la moltitudine della cavalleria pesante curda e araba. Le fanterie seguono, con l'idea di dare supporto prima possibile ai Cavalieri, che sono molto inferiori di numero rispetto alla divisione avversaria. Anche sulle ali i Crociati si muovono, mentre gli Arabi mandano avanti solo la loro cavalleria ordinaria, per rallentare l'avanzata delle milizie cristiane che vorrebbero sostenere i Cavalieri contro il centro arabo:






Mentre al centro la cavalleria ordinaria araba paga con la distruzione un'avanzata troppo affrettata e disordinata, sulle ali inizia il duello tra le cavallerie, con i Crociati che avanzano investiti da una pioggia di frecce e di giavellotti:





Sulle ali le cavallerie e qualche fanteria cristiana, decimate dalle frecce, entrano in contatto con le cavallerie leggere arabe. Al centro inizia lo scontro violentissimo tra i Cavalieri degli Ordini e la ben più numerosa cavalleria pesante araba:





Le cavallerie e le fanterie cristiane sulle ali sono messe in fuga, lasciando il centro crociato scoperto. A sinistra nelle foto, i potenti arcieri a cavallo arabi si muovono in colonna per colpire sul fianco i Cavalieri degli Ordini, impegnati in combattimento al centro contro la cavalleria pesante araba:




Anche alcune fanterie crociate giungono a contatto con il centro arabo, ma è ormai tardi:




I Cavalieri degli Ordini cedono, soverchiati dai cavalieri pesanti avversari davanti a loro e dalle frecce sul fianco. Anche le fanterie cristiane, sull'ala destra del loro schieramento, hanno visto la milizia subire gravissime perdite a causa delle frecce e della supeiorità numerica locale dei nemici. L'esercito cristiano, ormai privo di cavallerie e accerchiato, tenta una disperata fuga al riparo delle solide mura del Krak! 



Bella partita, tra due eserciti molto diversi: in questo, credo,  risiede il particolare fascino delle battaglie tra Crociati e Arabi.
Oltre a quell'ambientazione esotica che da bambini ha affascinato molti di noi, prima che tale "fascino" venisse offuscato dalla barbarie odierna, ma così è ...
L'inizio della "pugna" è stato favorevole al Crociato: buona l'idea di attaccare il centro con gli Ordini supportati a breve dalle fanterie migliori; l'Arabo, invece, ha mandato troppo avanti la sua cavalleria media, proprio per impedire quel supporto ravvicinato, e, complice una "fase degli ordini" sfortunata, l'ha perduta.
In seguito, però, le ali cristiane hanno rivelato la loro eccessiva debolezza, con la milizia crociata che ha pagato a duro prezzo la "potenza di fuoco" degli arcieri a cavallo arabi: le milizie costano poco, ma sono anche deboli e fanno drammaticamente "numero" nel conto delle perdite che determina il risultato finale dello scontro.
Ricordiamo infatti che, in Magna Acies!, la battaglia finisce normalmente quando una parte perde la metà dei suoi uomini, senza riguardo al tipo di unità; questo sconsiglia tattiche "suicide" perchè, ai fini del risultato, perdere 1000 miliziani è come perdere 1000 cavalieri: insomma, le unità vanno sacrificate solo in pochissimi casi di reale bisogno, come dovrebbe essere, secondo me.
In ogni caso, con le ali scoperte, l'esercito crociato non è risucito a produrre al centro lo sforzo desiderato, ed è stato sconfitto per aver perso la metà dei propri effettivi.
Battaglia come sempre interessante e bilanciata, sufficientemente realistica nel suo sviluppo e nei suoi esiti, almeno in relazione alla semplicità e alla brevità delle regole.
Soddisfatto!