sabato 19 novembre 2011

Lepanto 1571

Today a slightly different topic.
In a foggy day in Venice, we have refought the battle of Lepanto, which has been fought between the "Holy League" (including Genova, Venezia, Spain, the Pope, etc.) and the Turkish Empire in 1571.
We have used my rules "Capitano da Mar" (Captain of the Sea, the name of the Admiral in the Republic of Venice), which I have developed for this particular period of naval warfare between galleys.
The outcome of the battle has been surprisingly historical: the Christian right wing was near to collapse, but the centre of the Holy League was able to capture the enemy flagship and to kill the Turkish Admiral, Alì Pashà, then the Turkish fleet took the flight.
Very nice Langton models, owned by my friend Gianni.
Take a look!

The Turkish centre

The opposing fleets

The central match


Christian flagship

The outcome: the Turkish flagship burning!


mercoledì 5 ottobre 2011

Julian's Roman Illyrian Cavalry

As I said in my previous article, after horse archers and cataphractaroi I've moved to the medium cavalry of the army of Julian.
I've used MiniArt models, which I consider far better than the Hat models, even if the sculpting is not so deep; however, in terms of anatomy and historical research the MiniArts are first class.
Unfortunately the mould was not so good, so I had to peel off a lot of excess plastic form the models. 
It seems that the most distinctive units of this kind were the so called "equites illyriciani", kind of troops raised in Dalmatia.
They probably were medium cavalry in the right meaning of this term: they were able to perform both fire at distance and shock tactics.
The "Notitia Dignitatum" lists at least two units which probably match with this kind of cavalry: the "Octavo Dalmatae" and the "Dalmatae Passerentiaci", both of them stationed in Gaul.


For this reason I have decided to represent the shield of these two units, to which I added the shields of a third unit, also stationed in Gaul: the "Honoriani Seniores".
I hope you'll like my pictures!
 





domenica 10 aprile 2011

Un po' di cavalleria romana

Ecco qualche foto dei miei primi lavori sulla cavalleria romana di Giuliano.
Sono tutti pezzi della famigerata Hat: catafratti e arcieri a cavallo.
Come ho già scritto in altro articolo, quanto a dimensioni sono molto diversi tra loro: ho dovuto "sollevare" gli arcieri perchè non sembrassero troppo i figli minorenni dei catafratti ...
Gli stessi arcieri, inoltre, sono un po' statici nelle pose e i cavalli sono forniti in due sole posizioni, molto simili tra loro e entrambe al "passo"; trattandosi di cavalleria leggera, che colpiva e fuggiva, decisamente meglio sarebbero state pose più dinamiche.
Gli scudi degli arcieri sono rigorosamente tratti dalla "Notitia Dignitatum" e sono il "Primo Sagittarii", "Secundo Sagittarii" e "Tertio Sagittarii", tutti dipendenti dal "Magister equitum praesentialis", sotto il comando diretto del  "Comes Africae".
Quindi, in realtà, probabilmente non facevano parte del "Comitatus" di Giuliano; il problema è che Giuliano a Strasburgo aveva sicuramente degli arcieri a cavallo (lo dice Ammiano), ma non mi è stato possibile individuare con certezza sulla "Notitia" unità di questo tipo in servizio in Italia o in Gallia.
Enjoy the pictures!





Seguirà la cavalleria media romana, ma per quella intendo avvalermi di pezzi della Miniart.

giovedì 10 marzo 2011

Cominciamo con l'esercito di Giuliano in 1/72!

Ora che siamo abbastanza a posto con i Germani (che dovranno impersonare di volta in volta Goti, Alamanni, Gepidi, Eruli ecc. ecc.), posso riprendere il mio lavoro iniziato tempo fa sull'esercito di Giuliano.
Egli, Cesare per l'Occidente dell'Imperatore Costanzo, inviato in Gallia a riportare l'ordine dopo le incursioni dei Franchi e degli Alamanni, sconfisse questi ultimi, agli ordini del re Cnodomario, nella famosa battaglia di Strasburgo del 357 d.C..
Vi suggerisco, al proposito, di leggere lo stupendo articolo di Wikipedia, completo e bellissimo (stavolta disponibile, uguale,  anche in italiano):


Una pagina della "Notitia Dignitatum"
Ammiano Marcellino, lo storico contemporaneo agli eventi che descrive la battaglia, riferisce solo alcuni nomi delle unità presenti sul campo, ma ci vengono in soccorso non solo altri storici minori, ma anche la "Notitia Dignitatum", il famoso manoscritto della fine del IV sec.d.C. che passa in rassegna tutte le cariche civili e militari del tardo impero romano.
Di circa 50 anni successiva, quindi, a Giuliano, ma molti particolari sembrano coincidere ancora.
Senza dilungarmi troppo, dirò che, incrociando il racconto di Ammiano con il testo della "Notitia", si evince che le unità romane di fanteria che presero parte alla battaglia erano tutte stanziate in Italia, erano sotto la giurisdizione del "Magister militum praesentialis" ed erano tutte o quasi unità d'elite, cioè "Legiones palatinae" o "Auxilia palatina".
Insomma, l'esercito di Giuliano non era certo numeroso (sembra non oltre i 15.000 uomini), ma in massima parte formato dalle migliori unità della parte Occidentale dell'Impero.
E la "Notitia Dignitatum ci fornisce anche il colore degli scudi di queste unità, quindi sotto con colori e pennelli!


Come figurini mi sono affidato anche in questo caso ai Romani della Miniart (set 72012 - Roman Infantry IV - V sec. a.D.); ottima ricerca storica e ottime posture, anche se i particolari non sono certo eccelsi a causa di una scarsa profondità nella scultura dei dettagli.
Vi mostro le foto di ciò che ho fatto finora, lasciando a successivi articoli tutto (o quasi ...) ciò che produrrò in seguito.

"Herculiani" (Legio Palatina)
"Ioviani" (Legio Palatina)
"Cornuti" (Auxilia Palatina)

"Brachiati" (Auxilia Palatina)
"Petulantes" (Auxilia Palatina)
"Heruli" (Auxilia Palatina)
"Batavi" (Auxilia Palatina)
"Celtae" (Auxilia Palatina)

domenica 6 febbraio 2011

Ancora sugli Unni

Come promesso, ecco qualche foto degli Unni in 1/72 dipinti.
Ne ho preparate quattro basette, ma ho materiale per farne circa altrettante.


Come dicevo nell'articolo di presentazione del prodotto Lucky Toys, alcuni particolari non sono proprio del tutto plausibili (... notare ad esempio gli spallacci tipo "segmentata" poggiati sulla tunica ...), ma l'effetto finale non è così male.
Per non dare enfasi ai particolari poco credibili e per cercare di aderire alle descrizioni storiche che abbiamo degli Unni (che li descrivono rozzi ed essenziali nell'abbigliamento) ho dato fondo a tutte le mie tonalità di marrone!


Qui sono impegnati in uno dei loro moltissimi raid contro i Visigoti; questi ultimi, a causa della pressione degli Unni, chiederanno all'imperatore romano di stanziarsi entro i confini dell'Impero: l'inizio della vera fine.
In conclusione, al di là del piacere nel dipingerli, i sudditi di Attila sono un'aggiunta importante per continuare il quadro di eserciti variegati e variopinti che erano la normalità nel IV - V sec. d.C..


sabato 5 febbraio 2011

04.02.2011: Roma contro Cartagine

Ieri sera grande evento in 1/72 a casa di Giuseppe: Romani repubblicani contro Cartaginesi.
Il tutto, tra l'altro, condito da un sapiente "mix gastronomico" del padrone di casa tra insaccati veneti e verace "pasta al forno" alla Sicula maniera ...

Tornando a noi, io ho fatto l'arbitro, con Giuseppe (Liort il Bardo) che faceva il Cartaginese e Brasidas che faceva il Romano (non troppo convinto a dire il vero, date le sue non celate simpatie celtiche!).
La battaglia è stata sui canonici 150 punti/esercito, con tavolo di dimensioni da 1/72 (quindi basette doppie, cioè cm. 8 x 4), cioè cm. 180 x 100 (meglio sarebbe stato 180 x 120, ma va bene lo stesso).

I due Generali al termine dello schieramento
Abbiamo iniziato a giocare molto tardi, verso le 22.00 circa.
Lo schieramento volutamente libero ha originato una battaglia abbastanza disordinata e convulsa, dove tutti gli schemi "classici" sono saltati e dove ha prevalso la logica "torneistica" del fronte lungo e dello schieramento sottile.
Il regolamento, comunque, ha fatto ugualmente il suo dovere e non ci sono state grandi problematiche da risolvere, nonostante il notevole agonismo dei due Generali.
Errori? A parte gli schieramenti iniziali disordinati e privi di un piano preciso  (ciò dovuto anche alla ancora limitata conoscenza del regolamento), il  Cartaginese ha tentato un po' di giochetti con i leggeri che, però, il regolamento non premia, mentre il Romano ha dato poca importanza al recupero della cavalleria vittoriosa, che è stata invece lasciata libera di perdere il suo tempo all'inseguimento e alla preda del nemico.
Per la cronaca, dopo circa due ore e mezza di partita (e molte "ciaccole"), il Romano ha vinto ai punti causa sfinimento dell'arbitro, che il giorno dopo doveva recarsi in ufficio!

Comunque un'altra bella serata e un altro test positivo per il nostro "Magna (e stavolta "magna" sta benissimo ...) Acies!".
L'impatto visivo dell' 1/72, tra l'altro, è stato davvero eccitante; le immagini credo parlino da sole.
Grazie Giuseppe e grazie Marco; la prossima volta, comunque, invece che pasta al forno dosi massicce di bromuro, così l'arbitro campa più tranquillo ...


venerdì 28 gennaio 2011

27.01.2011: Romano - barbarici contro Visigoti

Stasera grande partita a MA! in 15 mm.: Beppe il "Visigoto" contro Marco e Gigio i "Romani". 

I Romani impegnati in complesse strategie ...
I Visigoti hanno presentato una fanteria compatta in un'unica formazione, si sono difesi sull'ala sinistra con unità di arcieri e hanno tentato l'attacco sull'ala destra, con cavalleria pesante, bande di Unni dissidenti e schermagliatori che hanno tentato l'aggiramento dal bosco in riva al fiume. 
A questi i Romani hanno contrapposto, oltre ai cittadini e ai barbari federati al centro, due corpose formazioni di "equites sagittarii" contro gli Unni e, sull'altra ala, reparti di cavalleria media e pesante.

Il primo turno di gioco (Visigoti a sinistra);
il campo di battaglia misura cm. 90x80
La battaglia si è combattuta proprio alle ali, con i due eserciti che attendevano l'esito dello scontro tra cavallerie per valutare se lanciarsi all'attacco della fanteria avversaria o meno.
I Romani sono riusciti ad avere il sopravvento su entrambe le ali nemiche e la fanteria Visigota si è data alla fuga senza combattere.
In pratica, l'esercito meno numeroso ma più manovriero ha avuto ragione in meno di due ore di un esercito numericamente soverchiante ma troppo leggero sulle ali e del tutto incapace di manovre complesse. 
Battaglia interessante e molta birra mancante all'appello serale ...

sabato 22 gennaio 2011

Gli Unni della Lucky Toys

Una delle sfide più interessanti nel creare un esercito del IV sec. d.C. è costituita dalla complessità.
Gli eserciti erano composti da diverse nazioni e tribù, e gli Unni sono una buona esemplificazione di questo concetto.
Tra la fine del IV e il V secolo questi nomadi, prima ma anche dopo l'unificazione operata da Attila, erano divisi in bande e fazioni che, spesso, combattevano come mercenarie in uno o nell'altro esercito: Ezio, che li combattè e li battè ai Campi Catalaunici, li usava addirittura come guardia personale e anche i Visigoti, loro nemici giurati, avevano talvolta qualche banda unna a disposizione.
Rappresentare questi cavalieri può quindi aggiungere un buon tocco di "colore" a molti eserciti del periodo, insieme a Goti, Franchi, Gepidi, Alani e chi più ne ha più ne metta.
In commercio, l'unico kit disponibile è quello della italica Lucky Toys; anzi, questo fu il prodotto d'esordio della Ditta e, per qualità dei pezzi, ottenne buoni riscontri di critica.
Ma Plastic Soldier Review, sempre inflessibile (tranne che con la Hat ...), con la sua recensione mitiga i facili entusiasmi:


Voto 8 per le pose, 9 per la scultura, 10 per gli stampi e ben 3 (!) per la ricerca storica, accusata di ... non esserci!

Comunque ho pensato che da questo prodotto si possa ricavare qualcosa di buono e ho ordinato alcuni esemplari di queste scatole.
Quando mi sono giunti, ho potuto constatare la sostanziale esattezza del giudizio di PSR: qualità più che buona, ma abbigliamento hollywoodiano stile film "Attila" con Yul Brinner ...
Niente fanteria (che pure gli Unni avevano) e niente cavalieri corazzati (rappresentati invece nella  immagine sulla scatola, bruttina a dire il vero).


Gli arcieri a cavallo sono 2 per confezione (su 12 pose tutte diverse) e non sono male; a questi due, fabbricando un piccolo arco in filo di rame, se ne può aggiungere un terzo (al quale abbiamo eliminato dalle mani una strana mazza a favore del più plausibile arco).
In definitiva, volevamo arcieri a cavallo unni e ne abbiamo di abbastanza plausibili (almeno "a occhio"!) e anche a sufficienza, dato che anche in MA!, come nello "standard DBx", una basetta di cavalleria leggera è di solito identificata da due soli soldatini.


Ora ho solo pulito i pezzi, ho modificato per quanto possibile alcune posizioni e li ho preparati per la pittura, che mi riprometto di eseguire di qui a breve.
Restate sintonizzati!

domenica 9 gennaio 2011

Finalmente il verde!

Li avete visti crescere in Afghanistan, ora ve li mostro finalmente imbasettati e ... decisamente più al sicuro, a casa mia a Venezia.
La "spina dorsale" del mio esercito Visigoto per MA!. 
In una giornata ho dipinto ben 138 basette, ma giuro che non mi sono annoiato: mi hanno tenuto compagnia un po' di buona musica di sottofondo (per l'esattezza Elvis Presley, Aretha Franklin e Ray Charles) e la nebbia mestrina fuori, a sconsigliare qualsiasi uscita (ah, il sole di Herat!).




mercoledì 5 gennaio 2011

La scala? E' un' opinione ....

Qualche giorno fa ero a Roma, dal mitico "Giorni" (storico negozio di modellismo romano) e ho notato, in vetrina, parecchi set dipinti di soldatini in 1/72 ad uso wargamistico: significa che il 20 mm. sta diventando di uso sempre più comune, come è naturale che sia superati i vecchi pregiudizi sulla plastica.
Ma non è di questo che volevo parlare.
Sugli scaffali ho notato un "Late Roman light cavarly" della Hat (cod. 8188) che, dopo un primo esame, ho immediatamente acquistato: soggetto interessante, buona ricerca storica, realizzazione più che soddisfacente, molti arcieri a cavallo!
Unica pecca, la ridicola plastica morbidissima stile "gomma pane" che la Hat sta recentemente usando (tra l'altro quasi impossibile da pulire con la lama), ma finchè i cavalli non si piegano sulle zampe sotto il peso del cavaliere si può fare ...
Tornato a casa, ho immediatamente pensato di accostare queste cavallerie leggere ai "Late Roman cataphracts" della stessa Hat (cod. 8086), che già possiedo da tempo e che sono forse la cosa migliore mai prodotta per il periodo antico dalla ditta americana, che normalmente non gode dei miei favori.





















Ed ecco l'amara sorpresa: stessa ditta, stesso esercito, ma una impressionante differenza di dimensioni: il cavaliere leggero sembra il figlio piccolo del catafratto, a cavallo di un pony!
La differenza tra i due pezzi è di 3 mm.: dai piedi alla fronte, l'arciere misura 20 mm., il catafratto 23; una differenza di statura che, nella realtà, sarebbe superiore ai 20 cm. e che, ovviamente, interessa anche i cavalli.
Giudicate voi dalle foto ...


 

E' incredibile pensare che una stessa azienda, all'interno di un medesimo range, produca due kit che non possono assolutamente stare insieme.
Errore di progettazione? Pressapochismo?
Chissà; sta di fatto che, sulla questione della scala, è assolutamente necessaria una maggiore attenzione da parte di tutti i produttori, che raramente mettono in commercio pezzi tra loro compatibili.
Ma che poi lo faccia in maniera così vistosa una stessa ditta all'interno di un singolo range è davvero troppo!