martedì 5 novembre 2013

My new basing system

Since the beginning of my wargame activity, I thought that placing figures on large bases is for sure the only way to move masses of little soldiers without spending your entire life in each game turn, but the base makes the soldiers looking like "counters" and not like little individuals.
For this reason I tried rulesets like Warhammer, which saves the individual figures, but I don't like their way to placing them on "trays", because they are too much noticeable.
After a lot of tests and many inventions, now I'm converting all my 20mm soldiers to a new basing system, which is a development of the previous system that I've described in an old article in this site (http://magnaacies.blogspot.it/2010/12/ma-come-imbasetto-gli-172.html). 
I preserve the individual soldier: what I do is just gluing them on a very thin cardboard, then I cut the cardboard a bit off the original base of the soldiers, in order to obtain a oval shape.
After painting the soldier, I "glue" it with a touch of plasticine on my old glassy bases, made from a plexyglass (or acetate) foil 0,8 mm thick.
Obviously the system is non perfect: under direct light you see the bases shining a bit, but the overall impression is good: an army looks like a mass of individuals, and not like some "little dioramas" placed near each other.
Judge by yourself!








lunedì 4 novembre 2013

Crociati vs Musulmani

Complici i grigiori autunnali sempre più incombenti, l'equilibrio tra le mie attività hobbystiche sta di nuovo pendendo verso il wargame, dato che la pista per auto rc è, ahinoi, frequentemente bagnata (v. altro mio blog http://autorc1-18.blogspot.it/).
Dopo qualche divertente Dreadfleet e qualche altrettanto divertente Star Wars X-Wing (di cui non abbiamo dato atto per non far diventare il sito troppo fantasy ...), con Gianni abbiamo ripreso in mano lo "storico" con decisione, usando sempre il nostro regolamento "Magna Acies!".
Stiamo lavorando a una ricostruzione della battaglia di Farsalo, che è abbastanza complicata a causa della enorme disparità delle forze che pare fossero in campo, ma nel frattempo abbiamo anche giocato una "classica" partita crociata di cui qui di seguito vi forniamo una breve "photostory".


La disposizione iniziale dei due eserciti: Crociati a sinistra, Musulmani a destra.
Balza subito all'occhio che l'esercito Cristiano è prevalentemente appiedato, tranne qualche aliquota di Turcopoli (cavalleria leggera) schierata su entrambi i lati e ha le ali protette da un paesino (in alto) e da una rocca (in basso).
I Musulmani tutto il contrario: esercito prevalentemente di cavalleria, con grosse divisioni di cavalleria leggera, media e pesante e con poca fanteria schierata verso il centro.


La vista dall'alto consente di apprezzare meglio i due schieramenti.
In basso i Crociati, in atteggiamento difensivo; in prima linea da sinistra si notano una piccola aliquota di Turcopoli a cavallo, una divisione di uomini d'arme e balestrieri a piedi, una piccola divisione di cavalieri appiedati, una seconda divisione di uomini d'arme e balestrieri appiedati e, infine, una seconda aliquota di cavalieri leggeri; in seconda linea c'è una divione di milizia e balsetrieri, schierata giusto a destra del comandante.
In alto i Musulmani; alle due ali, in colonna due divisioni di cavalleria leggera, quella sulla destra più numerosa  di qualità superiore rispetto all'altra; da sinistra, poi, si notano una grossa divisione di cavalleria media araba, una divisione di fanteria media araba, una temibile divisione di cavalleria pesante; in seconda linea c'è una divisione di leve e arcieri a piedi; si vedono anche i due comandanti: il Comandante in capo sulla sinistra, il Comandante in sottordine sulla destra, al comando della cavalleria pesante e della cavalleria leggera più temibile.
I due schieramenti fanno già presagire le tattiche: il Musulmano vuole colpire subito l'ala destra crociata con la combinazione cavalleria leggera - cavalleria pesante.
Deve pertanto sbarazzarsi dei Turcopoli di copertura, poi iniziare a colpire con le frecce la divisione di uomini d'arme appiedati fino a farla ondeggiare, per poi tentare di metterla in fuga attaccando con la cavalleria pesante.
Vediamo com'è andata.  
 

Dagli spalti della cittadella si assiste con apprensione allo spettacolo del  lento schieramento delle truppe.


Gli uomini d'arme e i balestrieri schierati sull'ala sinistra crociata osservano con attenzione la cavalleria media araba che avanza a passo lento, mentre a sinistra sfila velocissima una colonna di cavalieri leggeri, vera spina nel fianco per i Cristiani.


Ma è sulla destra che stanno per accadere le cose più importanti.
La battaglia inizia come previsto: comincia subito il confronto impari tra i pochi Turcopoli crociati e la più numerosa cavalleria leggera scelta araba.


L'esito è praticamente scontato: dopo un breve scambio di frecce, i Turcopoli sono messi in fuga, lasciando il fianco destro crociato alla mercè del tiro nemico.


Sulla sinistra crociata l'esito è più bilanciato: dopo qualche salva di frecce, sia i Turcopoli sia la loro controparte araba non resistono alle perdite e fuggono verso le retrovie, in pratica annullandosi a vicenda.
In queste situazioni, non bisogna prendere alla lettera la parola "fuga": il regolamento simula un insieme di fattori di perdite fisiche e di crollo del morale tale da far sì che una certa divisione cessi di costituire una forza di combattimento in grado di avere un ruolo nella battaglia.
 

Ma, come da previsioni, è sulla destra crociata che si sta scatenando l'inferno; la divisione di uomini d'arme crociati è bersagliata di frecce dalla cavalleria leggera araba vittoriosa; poichè il tiro arriva dal fianco, i Cristiani non possono utilizzare con profitto i loro balestrieri e cominciano subire forti perdite.
L'unico rimedio possibile è intervenire rapidamente con la seconda linea: la milizia cristiana si muove verso destra e riceve l'ordine di attaccare la cavalleria leggera araba, per costringerla a spostarsi e cessare il tiro.


La divisione araba reagisce non ritirandosi, ma tentando di sfilare a fianco della milizia, per farla diventare a sua volta bersaglio del tiro.
La manovra, però, riesce a metà: la milizia cristiana riesce ugualmente a entrare in contatto con la divisione avversaria, ma la strana direzione d'attacco che ne risulta porta confusione nei ranghi crociati.
Lo scontro, svoltosi nelle retrovie dell'esercito crociato, ha l'effetto di disperdere entrambe le divisioni: i Cristiani perdono il combattimento e si ritirano, ma il disordine regna sovrano tra i ranghi dei miliziani e la ritirata si trasforma in fuga, che finisce subito contro la stessa cavalleria nemica che interdice ai fuggitivi qualsiasi possibiitè di raggiungere le proprie retrovie.
Ma lo stesso accade ai vincitori, che hanno comunque subito molte perdite, non hanno più la forza di combattere e si disperdono nel vano tentativo di raggiungere le proprie lontanissime linee.
In ogni caso, i cavalieri leggeri arabi prima di cedere hanno svolto interamente il ruolo a loro assegnato: hanno disperso i Turcopoli, hanno indebolito la divisione di destra dell'esercito cristiano, ne hanno infine disperso la divisione di miliziani in seconda linea.


Dall'altra parte, vicino al villaggio, i cavalieri medi musulmani tengono sotto pressione i Crociati, avvicinandosi pericolosamente alle loro linee ma senza attaccare: temono il tiro dei balestrieri cristiani.
I Musulmani ormai, attendono che la battaglia venga vinta sull'altra ala, con l'attacco risolutivo della loro cavalleria pesante.  


E l'attacco arriva: è una carica violenta, alla quale partecipa anche il Comandante in seconda musulmano.
Le linee cristiane, già provate dal tiro, ondeggiano pericolosamente, perchè i cavalieri nemici sono potenti e anche numerosi.
Quando anche la divisione di uomini d'arme viene messa in crisi, l'intero esercito crociato, che ha già subito la perdita di tutti i Turcopoli e della milizia, abbandona il campo di battaglia.



Sull'altra ala i cavalieri appiedati avevavo inziato una facicosa avanzata verso il nemico, cercando di arrivare a contatto con la mediocre fanteria araba, ma l'ordine di ritirata li raggiunge prima che nuovo sangue sia versato.

In conclusione, battaglia veloce ma interessante, in cui la tattica "dell'incudne e del martello" (cioè, in questo caso, dell'uso combinato di tiratori a cavallo e cavalleria pesante) ha dato un risultato brillante e molto realistico.
Il Cristiano ha reagito alla minaccia della cavalleria leggera nell'unico modo possibile: attaccandola con la sua divisione di riserva, in modo da costringere i tiratori nemici a muoversi dalle proprie posizioni di tiro.
Ma purtroppo le truppe di riserva crociate erano di scarsa qualità, e non hanno saputo reagire a un primo combattimento sfavorevole, dandosi a precipitosa fuga e lasciando gli umini d'arme da soli a sostenere l'incombente carica della cavalleria pesante araba.
E, come spesso accade da Gianni, in tutto ciò non è nemmeno mancato, oltre a una buona cena, anche un ottimo boccale di Guinness!!!

martedì 2 luglio 2013

Quattro salti nello spazio: Star Wars X-Wing miniatures game

Per molti di noi, il wargame è anche, se non soprattutto, passione per la storia in generale o almeno per qualche determinato periodo storico.
Ma innegabilmente il wargame è, per ciascuno in diversa misura, anche passione ludica, occasione di incontro, godimento estetico.
Questa volta, quindi, ho abbandonato di buon grado l'antica Roma per lanciarmi a capofitto nello spazio e, in particolare, nella saga di Star Wars, di cui peraltro so veramente poco.

Responsabile di questa "contaminazione" è stato Gianni il quale, in una delle sue tante anime wargamistiche, si è lanciato eroicamente nell'acquisto del gioco base "Star Wars - X Wing miniatures game" della Giochi Uniti, più una serie notevole di modelli - espansione e, "dulcis in fundo", di un game mat che ben rappresenta l'universo infinito!
Per condividere il piacere con me, Gianni ha eroicamente resistito alla tentazione di aprire le confezioni (e di questo non posso che essergli grato) e ci siamo visti sabato nelle amene campagne friulane per dare inizio alla saga!

Il magico momento dell'apertura delle confezioni ...
Dopo aver onorato l'evento con carne alla brace e birra fresca, ci siamo ritirati nella "wargame room" per esaminare il materiale e provare le regole base del gioco.

L'accurata esegesi delle regole ...
 Da vecchio modellista devo dire che sono abbastanza pignolo circa la qualità delle miniature e dei materiali, ma questo gioco mi ha piacevolmente impressionato.
Le miniature di caccia e navi spaziali più o meno grandi sono davvero spettacolari: particolareggiate e ben dipinte, realizzate senza compromessi.

Un duello serrato tra caccia X Wing ribelle e caccia Tie imperiale
 Stesso dicasi per tutti i supporti di gioco (carte, pedine, segnalini ecc.): tutto realizzato in cartone spesso e con un'ottima grafica.
Qualcuno su internet sostiene che i modelli siano un po' fragili, ma a me pare che siano un buon compromesso tra estetica e maneggiablità e mi sembrano davvero ben fatti.
Anche la superficie di gioco che ha acquistato Gianni fa la sua figura; diciamo che, per dare il giusto sapore al gioco, è un complemento quasi indispensabile!

Un caccia imperiale è colpito ed eplode ...
... seguito a breve da un altro.
Le regole base sono molto simili a quelle di Wings of War (o Wings of Glory), ma l'uso delle carte - manovra (che poteva essere talvolta poco pratico) è sostituito da una bella ghiera in doppio cartoncino rotante su cui ciascuno segna in segreto la propria mossa successiva: sistema pratico, veloce e esteticamente gradevole.
Non abbiamo ancora provato le regole avanzate, ma ci siamo divertiti lo stesso a darci la caccia in stretti "dog fight" tra le stelle!
Le regole avanzate, a patto che non rendano il gioco eccessivamente pesante, aggiungeranno sicuramente sapore e profondità al tutto.

La spettacolare nave del Cacciatore di taglie ...
... inseguita da una muta di caccia Tie imperiali.
Dopo essersi battuta con coraggio, la nave del Cacciatore di taglie esplode fragorosamente!
Il wargame è un passatempo decisamente complesso e variegato; ben vengano le reciproche contaminazioni, se servono a vivere esperienze  piacevoli come quelle che un vecchio legionario come me ha provato ai comandi di un guizzante caccia ribelle X - Wing!
In conclusione, gioco estremamente ben realizzato sotto il profilo estetico; le regole base sono piacevoli e scorrevolissime, quelle avanzate non le abbiamo provate ma saranno senz'altro adeguate; con il vantaggio, tra l'altro, di poter utilizzare solo le regole che interessano a seconda della complessità di gioco che si vuole ottenere e del tempo che si ha a a disposizione.
Mi sento di consigliarlo a tutti gli amanti della fantascienza e dei giochi di miniature ben realizzati e non escludo di farci un pensierino anch'io!

martedì 11 giugno 2013

Fedeli vs Infedeli

Chi siano i Fedeli e chi gli Infedeli fate un po' voi, quello che conta è che qui descriveremo la partita tra Crociati e Arabi che Gianni ed io abbiamo combattuto qualche sera fa in circa 3 ore di rilassato divertimento.
Pezzi in 15 mm della collezione di Gianni, regolamento Magna Acies! 2013, campo effettivamente utilizzato di circa cm. 100 x 120, ai fini del gioco completamente pianeggiante a prescindere dagli elementi decorativi (in particolare palme in scala 6 mm.... motivo per il quale abbiamo ribattezzato questo cruento scontro "la battaglia delle palme nane"!).

L'esercito crociato, forte di 26.000 uomini, era per la maggior parte appiedato: 15.000 uomini d'arme e balestrieri a piedi (15 basi Fanteria Media, in 2 Divisioni), 8.000 miliziani e balestrieri (8 basi Milizia); la componente montata era ridotta a 1.000 cavalieri e sergenti montati degli Ordini (2 basi Cavalieri) e 2.000 Turcopoli (4 basi Cavalleria Leggera).
Un esercito massiccio ma piuttosto statico, capace di una strenua difesa e di micidiali contrattacchi con i Cavalieri e i Turcopoli, comandato dal solo Comandante supremo.

L'esercito crociato, schierato a difesa attorno alla tenda del leader

L'esercito arabo, al contrario, faceva affidamento sulla mobilità delle cavallerie e, in particolare, sulla mobilità e sulla capacità di tiro in movimento della cavallerie leggere: 3.000 cavalieri turcomanni (6 basi Cavalleria Media con archi), 3.000 cavalieri pesanti curdi (6 basi Cavalleria Pesante), 2.000 arcieri a cavallo arabi (4 basi Cavalleria Leggera) e 2.500 cavalieri leggeri curdi (5 basi Cavalleria Leggera inferiore); di scarso valore e consistenza le fanterie, rappresentate da 5.000 fanti arabi (5 basi Fanteria Media con archi) e 4.000 miliziani (4 basi Milizia con archi).
Esercito, quindi, meno numeroso (19.500 uomini), ma con più cavalleria e con un Comandante in capo e un Comandante in sottordine incaricato di dirigere le manovre dell'ala sinistra di cavalleria, la più forte.


L'esercito arabo: cavallerie leggere ai lati in colonna pronte a manovrare





 

Lo schieramento iniziale riflette i diversi piani dei due eserciti: i Cristiani arroccati in difesa davanti al campo, con le poco numerose cavallerie sui lati per evitare aggiramenti e cogliere opportunità di contrattacco; gli Arabi in attitudine offensiva, con le scarne fanterie al centro schierate in profondità, le cavallerie più pesanti già estese e pronte per la carica e le cavallerie leggere alle due ali estreme, in colonna per favorire la velocità di penetrazione e di manovra.


Lo schieramento iniziale
I primi a muovere sono i Musulmani, ma ora lasciamo che siano le immagini a parlare di questa ennesima giornata di sangue e di gloria!

Il Musulmano avanza su tutta la linea; si spinge molto avanti ai due lati estremi con le sue divisioni di cavalleria leggera, per indebolire con il tiro i fianchi dei Crociati.
In alto (ala sinistra crociata) i cavalieri leggeri curdi ricevono l'opposizione dei Turcopoli; tra le due cavallerie si apre un fiero duello basato su quella che è la specialità di entrambi: il tiro a distanza
Dopo l'intenso scambio di frecce, i Turcopoli, duramente provati dalle perdite, girano i cavalli e fuggono; i cavalieri leggeri curdi, anch'essi provati, ma fin dall'inizio più numerosi, possono invece proseguire la loro azione; vanno quindi a infastidire alle spalle la più esterna tra le schiere in cui è divisa la fanteria crociata

In basso (ala destra crociata) gli arcieri a cavallo arabi non incontrano invece opposizione nella loro manovra di aggiramento; i Fratelli Cavalieri degli Ordini ricevono le prime perdite a causa delle frecce; per non continuare a essere un facile bersaglio, si mettono in movimento per tentare di caricare la cavalleria pesante curda di fronte a loro
Ma essi sono troppo soli; la divisione di fanteria avanza a loro supporto ma è troppo tardi; sommersi da una pioggia di frecce, i Cavalieri degli Ordini volgono i loro cavalli e si danno alla fuga, lasciando la fanteria alle prese con la cavalleria pesante curda e con gli arcieri a cavallo arabi che sembrano in ottima forma
E la cavalleria pesante musulmana, appoggiata dal tiro e guidata nella carica dal suo leader, travolge gli spaesati uomini d'arme cristiani, che sotto la calura della Palestina abbozzano a malapena una resistenza prima di darsi anch'essi a precipitosa fuga, dietro ai Fratelli cavalieri
Stretti tra la cavalleria pesante e quella leggera musulmana, i fanti cristiani non hanno più spazi per fuggire e si disperdono; spariti i Cavalieri  e una intera divisione di uomini d'arme, l'ala destra cristiana ha cessato di esistere, lasciando il centro dello schieramento e la tenda del Comando completamente scoperti
Vincitore su entrambe le ali e spazzata via la cavalleria cristiana, il Comandante musulmano fa manovrare i suoi uomini e li dispone per dare il colpo finale alle rimanenti fanterie cristiane, sempre forti ma ormai scoperte su tutti i lati
Le divisioni musulmane manovrano per completare l'accerchiamento
Ma non c'è bisogno di altri scontri: con le ultime frecce rimaste loro, i cavalieri leggeri arabi bersagliano alle spalle le milizie cristiane, che subiscono le ultime perdite prima di vedere la loro tenda del comando data alle fiamme e arrendersi; la battaglia finisce qui
Abbiamo tenuto la sintesi volutamente concisa, ma prima e durante la battaglia sono state compiute molte scelte tattiche: la composizione degli eserciti, il numero di leader, la suddivisione e il tipo di  schieramento delle varie divisioni, gli ordini iniziali, prima di arrivare alle mosse vere e proprie nel corso della battaglia.
Uno scontro forse non troppo elaborato, ma che penso abbia ricostruito abbastanza bene il clima delle battaglie in Terrasanta (sempre per quello che si può chiedere a un regolamento veloce come MA!).

Per concludere, mi pare doveroso aggiungere che ogni somiglianza con una battaglia rimasta famosa per la sete, due corni, una Croce sparita e un esagitato scannato è, ovviamente, puramente casuale ....
Dimenticavo: come spesso accade quando una fanteria perde contro una cavalleria, i Cristiani hanno perduto metà esercito, mentre gli Arabi hanno subito perdite irrisorie.
Alla prossima!

martedì 28 maggio 2013

Naoniscon 2013


Il 12 Maggio scorso si è tenuto, alla Fiera di Pordenone, il tradizionale appuntamento di NAONISCON, evento di fumetti - giochi - simulazioni - wargame organizzato dal club Inner Circle di Pordenone.
































Ottima la location, dato che gli spazi espositivi si sono dimostrati adeguati alla notevolissima (come da tradizione) affluenza di espositori e di pubblico.
Simpatica, ovviamente, la caratterizzazione tendenzialmente "fumettistica" dell'evento, con tantissimi personaggi in costume a ritrarre i protagonisti dei "manga" giapponesi (credo ...).
Unico appunto: certe ragazzine (e meno ragazzine) saranno sì in maschera ma, nonostante il freddo, non lasciano molto all'immaginazione; considerato che, in fin dei conti, si sta giocando, non pare un po' esagerato?

Passando al wargame, che è la parte che più ci sta a cuore, direi che la rappresentanza è stata numericamente ridotta ma qualitativamente più che dignitosa (vedi foto), con una punta di eccellenza rappresentata dal diorama in 6mm della battaglia di Montebello.
Tornei di "Armati", "Flames of War", "Warhammer Fantasy", "Warhammer 40k" e "Lo Hobbit".
Per il resto, decisamente degna di nota la partecipazione del gruppo di reenactment romano - celtico "Legio VI Ferrata", che ha rappresentato le legioni della tarda repubblica - primo impero.

Di sicuro rilievo per gli amanti della storia è stata, alle ore 15.00, la presentazione del libro "L'aquila e la spada" tenuta brillantemente dall'autore, Alvaro Gradella; il romanzo, nell'ambito della Naoniscon, è stato una sorta di "collante" tra tutte le anime della manifestazione, dato che a una rigorosa contestualizzazione storica si affianca un lato magico - esoterico non eludibile, trattando della Britannia arturiana.

In definitiva: bella manifestazione, comprensiva di molti aspetti, e simpatica giornata tra vecchi e nuovi amici.
Qualche foto dell'evento:
 
La battaglia di Montebello, di F. Fiorentin e E. Zamparutti, in 6mm.












Il Vallo di Adriano, di Gianni Revelli, in 15mm

















Magna Acies!: Romani vs Alamanni, del sottoscritto, in 20mm
























"Dreadfleet": sempre scenografico, se ben dipinto come qui (da Igino Fazion)
















Gianni Revelli dice "sono alla frutta ..." al Torneo di Armati!
Alex De Antoni della "Legio VI Ferrata"
Un protagonista indiscusso: Ulrich, splendido gufetto della "Legio VI Ferrata"
La presentazione del libro "L'aquila e la spada" di Alvaro Gradella
Appuntamento alla prossima edizione, dato che è l'unica manifestazione alla quale pare io riesca a partecipare con una certa continuità ...