Con un titolo del genere, se pensate di trovarvi davanti a un refight in "chiave legionaria" dell'operazione "Market Garden", con ausiliari romani paracadutati sul Reno a tenere i ponti in attesa dell'arrivo delle legioni, siete fuori strada ...
E' solo la cronaca dell'ultima partita che Gianni e io abbiamo combattuto con "Magna Acies!", questa volta chiamato a gestire non una battaglia campale ma, dopo assedi medievali e battaglie bibliche, ora anche una situazione di tipo "operazionale".
Ci troviamo in Britannia, più o meno nel periodo della rivolta di Boadicea (60 d.C.).
I Romani dispongono di una forza consistente: due legioni e un numero corrispondente di ausiliari, più arcieri e cavalleria media e leggera.
Hanno posto il campo a sud del fiume; il loro compito è guadarlo, scoprire la consistenza dei nemici, superare la loro opposizione e bruciare un villaggio da dove sono partite numerose scorrerie contro la Britannia romanizzata.
Il comandante romano non può sostenere troppe perdite, altrimenti la missione sarà annullata e le truppe ripiegheranno al riparo del fiume.
I Britanni hanno forze minori, ma giocano a loro favore la conoscenza del terreno, la possibilità di bloccare le forze romane al momento del guado, quella di organizzare imboscate e, soprattutto, la forza della disperazione, che li fa combattere fino all'ultimo uomo.
Il fiume è abbastanza impetuoso; è guadabile solo in corrispondenza del ponte e di due guadi, uno a est e l'altro a ovest del ponte stesso; il territorio, inutile dirlo, è contraddistinto da pendii e da estese foreste, luoghi ideali per predisporre imboscate e insidie!
Prima di scoprire come è andata a finire, un breve riassunto delle forze in campo, degli obiettivi e delle principali condizioni.
Romani:
Forze:
8000 legionari (8 basette)
8000 ausiliari (8 basette)
2000 arcieri (4 basette)
2000 cavalieri medi (4 basette)
1500 cavalieri leggeri numidi (3 basette)
3 comandi (Comandante in capo e 2 sottordine)
Obiettivo:
raggiungere il villaggio britanno con almeno la metà degli uomini in condizione di combattere e bruciarlo
Condizioni:
partono dall'accampamento e devono guadare il fiume (dal ponte o dai guadi) in colonna; scoprono la consistenza del nemico solo quando gli arrivano nei pressi
Britanni:
Forze:
16000 guerrieri (16 basette)
3000 schermagliatori (6 basette)
1200 carri leggeri (6 basette)
2 comandi (Comandante in capo e 1 sottordine)
Obiettivo:
mettere fuori combattimento almeno la metà della forza d'attacco romana prima che raggiunga il villaggio
Condizioni:
può
schierare dove vuole a nord del fiume, mettendo in campo una sola
basetta per divisione e mostrando le altre solo quando il nemico è nei
pressi; può organizzare imboscate; non può attraversare volontariamente il fiume.
Alle prime luci del mattino i Romani lasciano il campo su tre colonne.
Il loro obiettivo è di raggiungere rapidamente il fiume e impegnare tutti e tre i possibili punti di guado, per disorientare e dividere le forze nemiche.
I 2000 cavalieri e i 2000 arcieri puntano verso il guado a est, i 1500 cavalieri numidi e 4000 ausiliari avanzano velocemente verso il guado a ovest; la colonna più consistente, costituita da 4000 ausiliari e 8000 legionari, si dirige invece verso il ponte al centro.
I Britanni presidiano il guado a est con una cortina di schermagliatori; per il resto, tutto ciò che i Romani riescono a vedere sono alcuni carri leggeri che si avvicinano rapidamente in due squadre, partendo dalla base della collina su cui si erge il villaggio:
I cavalieri romani, vedendo il guado ad est presidiato dagli schermagliatori e preoccupati dall'idea di dover caricare dentro al fiume, convergono velocemente verso il ponte, con i Britanni che li seguono sull'altra riva:
Puntando tutto sulla velocità, la cavalleria romana attraversa il ponte prima della colonna di ausiliari e legionari, mettendo piede sull'altra riva:
Ma gli schermagliatori britanni sono stati altrettanto rapidi, aiutati dal movimento in linea retta che hanno potuto compiere lungo la riva del fiume, e sono pronti ad affrontare la cavalleria romana:
I Numidi, nel frattempo, hanno attraversato indisturbati il guado ad ovest, seguiti a distanza da una colonna di ausiliari, e si preparano ad affrontare i carri che procedono contro di loro in colonna lungo la vallata.
Sul guado ad est, invece, gli arcieri romani, svanita la minaccia degli schermagliatori britanni che hanno seguito la cavalleria romana verso il centro, si accingono al guado:
Subito oltre il ponte, la cavalleria romana, sotto il tiro di frecce, sassi e giavellotti, fa appena in tempo a girare il fonte verso i nemici:
Ma nulla è facile come appare: quando sembra che l'esercito romano stia per porre una testa di ponte oltre il fiume, scattano le imboscate dei Britanni!
A est una colonna esce dal boschetto oltre il guado e 7000 guerrieri si avventano sui poveri arcieri romani che sono ancora in mezzo al fiume.
Al centro 9000 guerrieri escono dalla collina boscosa oltre il ponte e si abbattono sul fianco della cavalleria romana.
A ovest la colonna di carri britanni, senza estendere il fronte, si lancia avventatamente contro la cavalleria numida schierata:
La cavalleria romana non regge all'urto e, pur avendo causato gravi perdite agli schermagliatori nemici, viene rapidamente spazzata via dall'attacco improvviso sul fianco delle warbands.
I cavalieri tentano la fuga verso il ponte, ma vi trovano sopra gli ausiliari che stanno a loro volta attraversando; i cavalieri, non potendo passare, si disperdono in mille direzioni:
Il momento per i Romani è complicato.
La cavalleria al centro ha cessato di esistere, mentre gli arcieri a est non hanno speranze a causa dell'imboscata subita durante il guado.
Solo a ovest i Numidi stanno facilmente piegando i carri britanni, soprattutto a causa del fatto che questi ultimi hanno attaccato in colonna, quindi con una formazione del tutto inadatta al tipo di unità:
A est gli arcieri romani sono travolti e fuggono; nell'impeto, i guerrieri britanni li inseguono oltre la riva del fiume.
Al centro gli ausiliari romani, dopo la sconfitta della cavalleria, attraversano velocemente il ponte per tentare di creare lo spazio necessario per il guado delle legioni.
A ovest i carri britanni combattono fino allo stremo, ma la loro sorte sembra segnata;i 4000 ausiliari romani che seguivano i Numidi possono quindi attraversare il guado indisturbati e si dirigono più velocemente possibile al centro, per aiutare la colonna principale che è nei guai:
Al centro, subito oltre il ponte i 4000 ausiliari dell'avanguardia lanciano un attacco disperato contro i 9000 guerrieri britanni, con l'obiettivo di dare alle legioni lo spazio e il tempo per attraversare il ponte.
Sul loro fianco, però, si abbattono anche i 400 carri leggeri britanni della seconda colonna:
A peggiorare ulteriormente la situazione per i Romani, la seconda divisione di guerrieri Britanni (che, inseguendo gli arcieri in fuga, aveva attraversato il fiume) sembra intenzionata a minacciare le spalle delle legioni che stanno attraversando sul ponte:
Con poca fatica i guerrieri britanni della divisione maggiore spazzano via gli ausiliari; le legioni avanzano sul ponte, ma non hanno ancora lo spazio e il tempo per distendere il fronte sulla riva opposta; si troveranno quindi a combattere presto in condizioni molto difficili:
Infatti la prima legione, ancora in colonna, viene attaccata dalle bande guerriere sulla fronte e dai carri britanni sul fianco.
Il comandante dei Britanni, visto il momento favorevole e sentendo la vittoria vicina, si lancia anch'egli nella mischia per incitare i suoi:
La legione subisce perdite ma non arretra e riesce anche a respingere, per il momento, l'attacco dei carri sul fianco.
Ma, per buona sorte dei Romani, gli ausiliari che avevano guadato ad ovest sono giunti a marce forzate e attaccano immediatamente il fianco delle bande guerriere schierate in profondità.
I Britanni perdono lo scontro e, durante la ritirata, si fanno inopinatamente prendere dal panico, nonostante la presenza del capo tra le file.
Pressati sul fianco, con le legioni davanti, i guerrieri vengono travolti e la fuga si trasforma in rotta:
I pochi Britanni superstiti della divisione centrale cercano scampo tra i boschi; anche il capo è catturato:
La notizia della sorte del comandante e dei guerrieri più forti si propaga in fretta; anche gli schermagliatori e i carri superstiti si danno alla fuga tra i boschi, tornando al villaggio per cercare di salvare i propri cari e i propri beni:
Mentre la colonna romana, dopo gli aspri combattimenti per il guado, cerca di rimettersi in ordine, l'ultima divisione britanna, ancora oltre il fiume, si dirige ancora una volta verso il ponte (dal quale si stava ormai allontanando) con lo scopo di attaccare la retroguardia romana e di rallentare la marcia dei nemici verso il villaggio:
Per evitare sorprese, il comandante romano ordina ai Numidi (che si sono ormai riposati dopo la vittoria riportata contro i carri) di tornare velocemente al ponte e di rallentare l'attraversamento dei nemici:
Mentre i Numidi vanno a schierarsi all'imboccatura del ponte, gli ausiliari e le legioni avanzano in colonna verso il villaggio senza incontrare altra resistenza:
Sulla riva del fiume i Numidi affrontano coraggiosamente una impari battaglia di contenimento contro i Britanni, disperati e furiosi per la sorte che il loro villaggio sta per subire:
Le avanguardie romane sono ormai a ridosso della palizzata, mentre i Numidi subiscono gravi perdite:
Ma la sorte del villaggio è ormai segnata.
La colonna romana comincia a svellere la palizzata e, da lì a breve, dense colonne di fumo iniziano a sollevarsi dalle capanne:
La battaglia è finita.
L'ultima divisione britanna ha spezzato infine la resistenza dei Numidi ed è riuscita ad attraversare il ponte, ma la corsa a perdifiato nella pianura è inutile: i guerrieri fanno solo in tempo a vedere, a circa un chilometro di distanza, il loro villaggio in fiamme.
Non resta che fuggire nei boschi, in attesa di decidere se accettare il giogo di Roma o vendicarsi contro l'oppressore!
Battaglia divertente, molto dinamica e manovrata rispetto alla sostanziale staticità delle battaglie antiche.
Il regolamento ha dovuto gestire situazioni difficili e inusuali, come la mischia multipla alla fine del ponte, con attacchi sui lati da ambo le parti, ma nel complesso se l'è cavata bene.
Non bisogna mai dimenticare, però, che nel wargame su campo libero le posizioni relative tra nemici possono essere infinite, quindi è sempre necessario far ricorso al buonsenso e riferirsi sempre, in caso di dubbio, allo spirito del regolamento.
La vittoria è andata ai Romani essenzialmente perchè gli ausiliari sono arrivati in tempo per attaccare la divisione principale britanna sul fianco, disperdendola e catturando anche il capo supremo, ma la battaglia è stata incerta e equilibrata, con errori e buone mosse da entrambe le parti.
Il Romano ha scelto bene di impegnare tutti i guadi, in modo da far disperdere le forze nemiche, ma in sostanza non ha fatto in tempo a impiegare propriamente le legioni, cioè le truppe più forti, che hanno rischiato di non riuscire a guadare e di doversi ritirare senza nemmeno combattere.
La decisione iniziale di spostare al centro la cavalleria, poi, ha aumentato ulteriormente la confusione sul ponte, anche se la cavalleria sarebbe stata probabilmente sconfitta lo stesso nella stessa imboscata in cui sono caduti gli arcieri.
Il Britanno ha schierato molto bene, ma ha sbagliato ad attaccare i Numidi con i carri in colonna, una formazione che non avvantaggia mai i "leggeri"; la rapida sconfitta dei carri ha permesso ai 4000 ausiliari che erano incolonnati con i Numidi di muovere indisturbati verso il ponte, cogliendo sul fianco la divisione principale britanna e decidendo lo scontro; inoltre, le divisioni molto numerose (come quella centrale britanna) sono avvantaggiate per diversi aspetti, ma se messe in fuga provocano un vero disastro.
Quali saranno le nuove prove per sfruttare la versatilità di "Magna Acies!"???
Non lo so nemmeno io, ma con menti prolifiche come le nostre tutto è possibile ... Insomma, non perdete le prossime puntate!
Grazie per il vostro interesse.
3 commenti:
regolamento eccellente! Ottime possibilità tattiche e l'attacco alla cieca è intrigante e storicamente attendibile.
Bello il tocco scenografico finale con l'incendio del villaggio.
Giuseppe Marseglia
complimenti
Grazie!
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