giovedì 3 settembre 2015

Persiani vs Macedoni: cronaca di una piccola Gaugamela!

Gli scontri tra i Macedoni di Alessandro e i Persiani di Dario nella campagna che portò il Macedone a conquistare l'Impero persiano sono tra i più difficili da riprodurre sul tavolo da wargame: battaglie molto manovrate combattute su terreni difficili (Granico e Isso) o privi di limiti spaziali (Gaugamela), mostruosa disparità numerica tra i due eserciti, con piccole unità scelte in grado di mettere in crisi decine di migliaia di uomini, intervento risolutivo e personale dei Generali in battaglia.
Insomma, tutto ciò che, normalmente, porta a risultati di gioco ben lontani dal risultato reale.
Sarà così anche per Magna Acies! ? Seguiteci nel resoconto di una partita che Gianni e io abbiamo giocato qualche sera fa.

Alessandro e Dario alla battaglia di Isso nel celebre mosaico di Pompei
Abbiamo realizzato due nuove "liste esercito" specifiche per gli eserciti di Alessandro e di Dario; non abbiamo operato troppe distinzioni di tipi di truppe perché, in un "grande tattico", le differenze non sempre sono apprezzabili e a volte non fanno altro che dare vita a problemi di schieramento e a situazioni poco realistiche.
Ne sono nati due eserciti abbastanza simili, in piccolo, a quelli che si scontrarono a Gaugamela (in una proporzione numerica di circa 1:2,5 rispetto alla battaglia vera), fatta eccezione per i carri falcati e gli elefanti, che abbiamo deciso di non utilizzare in uno scontro di ridotte dimensioni.
Ecco gli effettivi:

Alessandro
CvP x 1 (cavalleria pesante degli Eteri)
CvM x 3 (cavalleria tessalica)
CvL x 3 (cavalleria leggera tracia)
Pic x 6 (falange macedone)
Opl x 3 (opliti alleati greci)
Opl x 1 (Ipaspisti della guardia)
FtM x 2 (peltasti)
Sch x 5 (tiratori vari che proteggevano unità di fanteria o cavalleria)

Totale basette: 24
Uomini: 18.000 (3.500 cavalieri, 14.500 fanti)
Punti: 151

Dario
CvP x 5 (cavalleria pesante persiana)
CvM x 4 (cavalleria persiana)
CvL x 4 (arcieri a cavallo)
Opl x 4 (mercenari greci e opliti kardaka persiani)
Ftp x 2 (Immortali, fanteria scelta persiana)
FtM x 10 (leve persiane)
Sch x 3 (tiratori vari)
Ar x 5 (arcieri persiani)

Totale basette: 37
Uomini: 26.500 (6.500 cavalieri, 20.000 fanti)
Punti: 152

Per i Persiani, come si vede, un vantaggio di ben 13 basette sulle 24 dei Macedoni; niente male!
Come campo di battaglia abbiamo rappresentato una superficie desertica piatta, più estesa rispetto alle normali dimensioni di un campo di battaglia di "Magna Acies!" e, quindi, senza possibilità di proteggere le ali: condizioni simili al campo di Gaugamela, che era stato appositamente scelto da Dario per consentire alla sua cavalleria, numericamente superiore, di aggirare l'esercito nemico.

L'aspetto attuale del sito della battaglia di Gaugamela
Alessandro schiera la cavalleria tessala all'ala sinistra, supportata da schermagliatori; andando verso il centro, pone prima la divisione di opliti greci, schierata in profondità e anch'essa supportata da tiratori, poi la falange macedone, schierata come al solito in profondità doppia, e infine la divisione degli Ipaspisti della guardia, sostenuti da schermagliatori; l'ala destra è formata dalla cavalleria leggera e, all'estrema destra, dagli Eteri; la riserva in seconda linea è costituita dai peltasti:

Dario schiera alla sua ala destra, quindi davanti ai tessali, la cavalleria media persiana, preceduta all'estremità del campo dalla cavalleria leggera; andando verso il centro, schiera la divisione degli Immortali con i tiratori, poi la divisione oplitica dei mercenari greci, schierata in profondità e anch'essa sostenuta da schermagliatori; sull'ala sinistra persiana, davanti alla cavalleria leggera macedone, Dario schiera la cavalleria pesante; la seconda linea è costituita dalla enorme massa delle leve:


La battaglia inizia con i Persiani che attaccano su tutta la linea, mentre la loro cavalleria leggera, che non è impegnata da nessuno, inizia un fulmineo movimento di aggiramento dell'ala sinistra macedone.
Il Macedone avanza risolutamente all'attacco al centro, con gli opliti e con la falange, mentre sull'ala sinistra la cavalleria tessala resta ferma ad attendere la carica persiana e all'ala destra la cavalleria leggera arretra in modo tale da sfuggire alla carica della cavalleria pesante persiana.
Le due unità di elite di Alessandro, gli Ipaspisti della guardia (al centro-destra) e gli Eteri (tutto a destra), sono libere e manovrano per trovare dei varchi:


Subito dopo, sulla sinistra macedone, la cavalleria tessala è sottoposta a una pioggia di frecce dagli arcieri a cavallo persiani ed è caricata dalla più numerosa cavalleria media nemica: la situazione è molto difficile:

   

In breve tempo, la cavalleria tessala di Alessandro viene annientata; solo qualche sparuto gruppo di cavalieri e fanti di appoggio ancora si difende, ma il crollo dell'ala sinistra macedone è un fatto quasi compiuto:


La cavalleria leggera persiana, svolto il suo compito, confluisce verso il centro dello schieramento, alle spalle della seconda linea macedone.
Ma l'azione vittoriosa e travolgente delle cavallerie persiane lascia indifesi i fianchi dell'esercito.
In prima linea, la falange macedone combatte strenuamente contro gli opliti mercenari persiani, e i greci combattono altrettanto strenuamente contro gli Immortali, ma gli Ipaspisti e la cavalleria degli Eteri si avvicinano minacciosamente alla seconda linea persiana, incuranti della paurosa inferiorità numerica: 





Le cavallerie persiane sono ormai padrone delle ali del campo di battaglia, avendo battuto i tessali a sinistra e essendosi quasi dissolti anche i cavalieri leggeri traci sulla destra, ma la pressione macedone sulle fanterie persiane è costante, con le file degli Immortali che si assottigliano, con la falange che preme sugli opliti mercenari (senza grossi risultati, a dire il vero ...) e, soprattutto, con Ipaspisti e Eteri (in tutto 1500 uomini) lanciati nella folle missione di mettere in rotta la massa di più di 10.000 leve persiane:



Una prima azione degli Ipaspisti, che provano un attacco frontale contro la seconda schiera persiana, non ha particolare fortuna:


Mentre le cavallerie persiane, vittoriose sulle ali, cercano di riorganizzarsi per colpire alle spalle i quadrati macedoni, Alessandro capisce che l'unica speranza di vittoria è riposta nei suoi fidati Eteri, che hanno ora la possibilità di colpire sul fianco la seconda linea persiana e, in caso di successo, disorganizzarla.
Prende allora il comando del suo Reparto d'elite e si lancia nella mischia; le leve persiane perdono la mischia e tutta la divisione, in disordine, si gira verso la minaccia per una nuova fase di combattimento:

   

Nel frattempo anche gli Immortali hanno ceduto e sono fuggiti di fronte alla pressione degli opliti greci alleati di Alessandro; al centro la falange sta combattendo duramente contro i valorosissimi opliti mercenari persiani, che ancora resistono strenuamente, ma le sorti della battaglia si decideranno con il proseguire dell'azione di Alessandro e dei suoi Eteri contro la massa della fanteria persiana in preda al disordine:  


E come era oramai prevedibile, le leve persiane non tengono a un secondo round di combattimento e fuggono, implacabilmente inseguite da Alessandro:


La cavalleria persiana sta tornando sul campo, con l'ordine di attaccare alle spalle la fanteria pesante macedone, ma ormai è troppo tardi: può solo assistere alla rotta generale dell'esercito di Dario!


La battaglia è finita; i Macedoni hanno perso 4500 uomini (su 18.000), cioè tutta la cavalleria e alcuni leggeri che erano di supporto ai Tessali; i Persiani, invece, hanno perso 15.000 uomini (su 26.500), cioè gli Immortali, la fanteria di seconda linea, più alcuni cavalieri, schermagliatori e arcieri.

Copia di un rilievo del celebre c.d. "Sarcofago di Alessandro" di Istanbul con i colori restaurati
Lo scontro è stato a lungo incerto e lo sviluppo è stato realistico.
Il Macedone, rispetto al vero Alessandro, commette subito l'errore di schierare troppo avanti le sue cavallerie sulle ali (specialmente quella tessala), che sono  rapidamente sopraffatte.
Il Persiano, a quel punto, sembrava avere la vittoria in pugno, ma c'è un problema: la cavalleria persiana, andando a caccia di quella macedone, lascia varchi scoperti tra sé e la fanteria.
In quei varchi si insinuano unità mecedoni di elite, che attaccano le forze persiane di seconda linea le quali, nel loro collasso, trascinano il resto dell'esercito.
E' più o meno ciò che accadde nella realtà.

Elmo Traco - frigio, di moda tra i pezeteri (falangiti) macedoni
Grazie per l'attenzione e alla prossima!


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