giovedì 23 marzo 2017

Un nuovo "tattico" steampunk: Imperial Skies

Eccoci qui a provare il nuovo regolamento per aeronavi steampunk della Brigade Models: Imperial Skies!
I motivi che ci hanno spinto verso questa nuova avventura sono essenzialmente due: l'attrazione che proviamo verso i "vascelli volanti" dell'epoca Vittoriana (1837- 1901) ed Edoardiana (1901-1910), nonché la volontà di schierare flotte di dimensioni maggiori rispetto a quanto si può mettere in campo con Leviathans, della Catalyst Games, che offre splendidi modelli ma che, essendo poco più di uno "skirmish navale", consente normalmente di giocare partite con non più di due o tre navi per giocatore.


Imperial Skies è un prodotto nuovo che, a quanto si legge, riprende le meccaniche di un precedente regolamento della stessa Brigade Models, chiamato Aeronef.
Il regolamento è chiaramente un "tattico", nel senso che le meccaniche sono calibrate per battaglie di medie dimensioni: insomma, non due navi a testa, ma, normalmente, nemmeno cento navi a testa.
In premessa, il regolamento suggerisce partite di circa 300-400 punti per parte, ma questo non consente di mettere in campo molta roba, dato che le navi più piccole sono sui 50 punti, le più grandi sui 150; in realtà, credo che 500 - 600 punti siano un buon equilibrio; tutto dipende, ovviamente, dalla "stazza" media delle navi che si mettono in campo e, a tal fine, il regolamento suggerisce di non trascurare le navi piccole (cosa che i giocatori tendono a fare a favore dei "pezzi grossi"), che invece consentono maggiore possibilità di movimento e, quindi, maggiore vivacità al gioco.
Le regole comprendono anche portaerei, unità aeree e basi di terra.

Ma veniamo a una rapida occhiata alle meccaniche, che sono molto classiche e agili.
Il turno si suddivide in tiro per l'iniziativa, poi movimento e fuoco (in rigida successione) di ogni singola aeronave (alternati tra i due giocatori, nel senso che A attiva la nave che vuole, poi B ne attiva una, poi di nuovo una A, ecc.).
Il movimento avviene in pollici ed è molto semplice: ciascuna aeronave appartiene a una classe di manovrabilità, contrassegnata da una lettera; la Brigade Models ha prodotto un bel set di righelli curvi che tracciano la virata massima che ciascuna classe può compiere; semplice ed efficace.


Il fuoco è altrettanto semplice: ogni aeronave possiede una carta specifica che, oltre a indicare classe e velocità, indica anche quanti dadi (si usano normali dadi da 6) la nave tira per ciascun tipo di cannoni (leggeri, medi e pesanti); ovviamente, a una certa distanza i cannoni pesanti saranno più efficaci dei medi e ancor più dei leggeri, e ciò si riproduce mediante una piccola tabella che indica che punteggio devono ottenere i tre calibri a 10, 20 o 30 pollici per colpire; la Brigade Models produce anche dadi in tre colori (uguali a quelli dei tre calibri indicati sulla carta), il che rende possibile lanciare insieme tutti i dadi, accelerando di molto i tempi.


Un fattore che esula dalla linearità del turno testè descritto sono le regole sui "comandi": all'inizio del turno, prima ancora di tirare per l'iniziativa, i giocatori lanciano un dado da 6, cui aggiungono un "1" di default, per determinare quanti "comandi" hanno a disposizione da allocare su navi (massimo tre per nave) distanti non oltre 30" dalla ammiraglia.
Questi "comandi" consentono una certa gamma di possibilità extra (maggiore movimento, maggiore protezione, maggiore capacità di fuoco) da sfruttare, in ragione della situazione tattica, a beneficio delle navi cui i comandi stessi sono attribuiti.
Fatto interessante e nuovo è che il giocatore è libero di sfruttare il comando come meglio crede in relazione alla situazione contingente, nel senso che non è costretto a dichiarare prima che tipo di comando intenda attribuire: l'avversario sa solo che quella nave ha un "comando" assegnato, la scelta di quale esso sia può essere fatta all'ultimo momento.
Questo fattore dona al gioco un ulteriore elemento di profondità e dinamismo, senza tuttavia appesantirlo.

Poi ovviamente, ci sono altre regole e modificatori da applicare, ma nulla di complesso.

Abbiamo provato il regolamento utilizzando, manco a dirlo, le aeronavi di Leviathans e con Venezia come sfondo: vivendo nel nord est d'Italia, nessuna location ci sembrava più suggestiva e appropriata della vecchia Laguna per l'epoca di fine 800 - primi 900!
Il regolamento fila via liscio e piacevole, lasciando i giocatori liberi di concentrarsi sulla tattica, data la semplicità delle regole; alcuni piccoli dubbi li chiariremo col tempo attraverso i vari forum dedicati (su Facebook o su Boargamegeek).

E' un gioco in cui, ovviamente, l'occhio vuole la sua parte, quindi particolarmente delicata sarà la scelta di miniature da utilizzare per rappresentare, sul tavolo, le molte varietà di unità che il gioco propone sulle carte dedicate a ogni singola nave o squadriglia di aerei delle flotte di molte nazioni (Italia compresa).
A proposito delle carte, nota dolente è che esse sono stampate all'interno del regolamento, e vanno quindi fotocopiate (o scansionate) e ritagliate; bisogna inoltre sigillarle entro bustine a misura (che si trovano in tutti i siti che commercializzano giochi di società) in modo da poter usare un pennarello cancellabile per annerire, di volta in volta, le caselle corrispondenti ai danni subiti. 
La Brigade Models lascia intendere che provvederà a stampare i mazzi di carte delle varie nazioni e a venderle separatamente, ma per il momento esistono solo le carte della flotta inglese, quindi per giocare occorre attrezzarsi nel modo che ho detto.



Stavamo dicendo dei modelli.
La Brigade Models produce l'intera gamma dei modelli utilizzabili nel gioco, ma la loro fisionomia non ci convince del tutto, per il momento: sono aeronavi molto piatte e semplici, ben diverse dai massicci e complessi volumi delle navi di Leviathans e del nostro immaginario steampunk.
Pensiamo, quindi, di utilizzare come base le navi di Leviathans, ma si pone il problema di come integrare le flotte, dato che la Catalyst produce solo tre tipi di nave (piccola, media, grande) per due sole flotte (che loro chiamano inglese e francese).
In Imperial Skies, invece, occorrono anche portaerei, motovedette, siluranti, ecc. ecc., il tutto, volendo, per molte nazionalità diverse.
Pensiamo di ovviare al problema integrando i modelli di Leviathans con quelli di Dystopian Wars della Spartan Games, che paiono  simili nelle volumetrie.
Non sappiamo ancora, però, quanto essi siano compatibili in fatto di dimensioni; abbiamo fatto degli ordini "esplorativi", su cui vi sapremo dire.
Da considerare, inoltre, anche le creazioni su stampanti 3d acquistabili presso Shapeways: cercando bene (ad esempio sul sito https://www.shapeways.com/shops/einargosric) si trovano aerei e navi perfettamente compatibili con il periodo di cui stiamo parlando; anche lì le scelte sono da ponderare volta per volta, comunque abbiamo provato ad acquistarne una e non è affatto male.

Ciò detto, vi lasciamo ad alcune foto dello scontro inaugurale tra Francesi e Inglesi, ambientato nei cieli della Laguna di Venezia.
Perdonate la atroce qualità delle foto, realizzate con il mio modestissimo cellulare!









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